===== Analisi strutturale ===== * Analisi elastico-lineare - E' la più comune delle tre analisi. A meno di situazioni particolari (ad esempio presenza di effetti del second'ordine significativi), è la più conservativa. * Analisi plastica - Può essere applicata a condizione che sia dimostrata una sufficiente duttilità delle membrature. Le modalità di verifica della duttilità cambiano a seconda del materiale analizzato. * Analisi non lineare - E' la più completa delle tre, ma anche la più complessa. Tale analisi può tener conto delle non-linearità geometriche (effetti del second'ordine) e/o delle non-linearità meccaniche (legge $\sigma \ \varepsilon$ non lineare). ==== Analisi lineare ==== === Effetti del second'ordine === Il par. 4.11.1.1 dell'allegato Edifici dell'OPCM 3274/2003 permette di tenere in conto delle nonlinearità geometriche mediante il coefficiente di stabilità $\theta$, pari a $$\theta = \frac{P \cdot d_r}{V \cdot h}$$ dove: * $P$ è il carico verticale totale della parte di struttura sovrastante l’orizzontamento in esame * $d_r$ è lo spostamento orizzontale medio d’interpiano, ovvero la differenza tra lo spostamento orizzontale dell’orizzontamento considerato e lo spostamento orizzontale dell’orizzontamento immediatamente sottostante; * $V$ è il tagliante sismico totale in corrispondenza dell’orizzontamento in esame; * $h$ è la distanza tra l’orizzontamento in esame e quello immediatamente sottostante. Per valori di $\theta$ minori di 0,1 è possibile trascurare gli effetti del second'ordine. Per valori di $\theta$ compresi tra 0,1 e 0,2, gli effetti delle nonlinearità geometriche possono essere presi in conto semplicemente incrementando gli effetti dell’azione sismica orizzontale di un fattore pari a $1/(1−\theta)$. Per valori di $\theta$ maggiori di 0,2 è necessario ricorrere ad un'analisi del second'ordine. La succitata ordinanza vieta valori di $\theta$ maggiore di 0,3.