Il D. Lgs. n. 81/2008, così come modificato con il D. Lgs. n. 106/2009, analizza la casitica delle mere forniture di materiali ed attrezzature sia nell’art. 96 che nell’art. 26, il primo applicabile ai solo cantieri edili, il secondo con valenza più generale.

Secondo l’art. 96 comma 1 lettera g) del D. Lgs. n. 81/2008, “I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti: … g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, comma 1, lettera h)”. Il comma 1 bis, introdottodal D. Lgs. n. 106/2009, precisa però che “la previsione di cui al comma 1, lettera g), non si applica alle mere forniture di materiali o attrezzature”, aggiungendo che “in tali casi trovano comunque applicazione le disposizioni di cui all’articolo 26 del presente decreto” il quale fissa gli obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione.

L’art. 26 comma 3 bis, aggiunto con il decreto correttivo, afferma che, “ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 (che prevede la redazione del DUVRI) non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, …“.

Dalla lettura coordinata dei suddetti articoli deriva che le aziende di mere forniture di materiali ed attrezzature sono esonerate sia dalla redazione del POS (art. 96 comma 1 bis), che dalla partecipazione alla redazione del DUVRI (art. 26 comma 3 bis). Tali imprese sono però tenute (art. 26 comma 3 bis) a scambiare le informazioni relative alla sicurezza delle loro operazioni con chi le ha chiamate in cantiere per effettuare la fornitura (comma 2 lettera b), a cooperare con le stesse (comma 2 lettera a) ed a farsi coordinare in cantiere (comma 3).

Dalla lettura dei succitati articoli del D.Lgs. 81/2008 ne deriva che, in ogni caso, l’azienda fornitrice è tenuta a relazionare in merito alle operazioni che si accinge a fare in cantiere e ad informare, come già detto, degli eventuali rischi che può apportare sia l’impresa affidataria che il CSE. Tale documento, sebbene non possa essere chiamato né POS né DUVRI, in realtà ne è molto simile. Tali elementi dovranno essere quindi inseriti nel POS dell'impresa esecutrice che ha ordinato il materiale o le attrezzature.

Tramite la suddetta procedura il CSE viene informato dell'accesso in cantiere dell’azienda incaricata della mera fornitura di materiali e/o attrezzature e può valutare la compatibilità delle operazioni di fornitura con il suo PSC, apportandovi le modifiche che ritenga necessarie (si ricorda a tal proposito che di norma nei PSC vengono programmate ed indicate le zone del cantiere destinate alle forniture).

Relativamente alle forniture del calcestruzzo in cantiere alcuni hanno ritenuto nel passato che le stesse non appartenessero alla categorie delle mere forniture in quanto per esse il fornitore partecipa alla messa in opera (getto) del calcestruzzo.

Nel dubbio, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la lettera circolare n. 15 del 10 febbraio 2011, ha definito una procedura da seguire nelle forniture di calcestruzzo, approvata dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro nella seduta del 19 gennaio 2011, valida nell’ipotesi che il fornitore non partecipi in alcun modo alle lavorazioni di cantiere.

Tale procedura prevede la redazione di documenti scritti, equivalenti al DUVRI, da parte di entrambi i soggetti interessati: il fornitore e il richiedente della fornitura (di norma l’impresa esecutrice delle strutture in c.a.).

Considerazioni analoghe potrebbero essere svolte per i lavoratori autonomi che operano nel cantiere stesso per i quali il legislatore non ha imposto l'obbligo di redazione del POS.