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impianti:gas_esistente

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Linea 1: Linea 1:
-====== Impianti a gas realizzati precedentemente al 13/3/1990 ======+====== Impianti a gas realizzati prima del 13/3/1990 ======
  
-Il nove luglio 1998 è stato pubblicato, sulla gazzetta ufficiale n. 158, il decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1998 n. 218. Il decreto ha come titolo Regolamento recante disposizioni in materia di sicurezza degli impianti a gas combustibile per uso domestico. +Il 9/7/1998 è stato pubblicato, sulla gazzetta ufficiale n. 158, il D.P.R. n. 218 del 13 maggio 1998 n. 218 avente come titolo "Regolamento recante disposizioni in materia di sicurezza degli impianti a gas combustibile per uso domestico". Tale regolamento stabilisce i requisiti di sicurezza che devono possedere gli impianti domestici a gas realizzati prima del 13 marzo 1990, data di entrata in vigore della legge 5 marzo 1990 n. 46. Questa legge prescrive che gli impianti che non sono conformi alle norme UNI e CEI vigenti devono essere adeguati alle stesse; il D.P.R. 218/1998 stabilisce invece che gli impianti a gas ante 1990 possono non disporre di tutti i requisiti previsti dalla UNI-CIG 7129, purché dispongano di alcuni requisiti essenziali di sicurezza che il decreto stesso individua
-Tale regolamento stabilisce i requisiti di sicurezza che devono possedere gli impianti domestici a gas realizzati precedentemente al 13 marzo 1990, data di entrata in vigore della legge 5 marzo 1990 n. 46. Questa legge prescrive che gli impianti che non sono conformi alle norme vigenti UNI e CEI devono essere adeguati alle stesse; con il presente decreto si stabilisce invece che gli impianti a gasante 1990possono non disporre di tutti i requisiti previsti dalla norma di installazione vigente, UNI-CIG 7129, purché dispongano dei requisiti essenziali di sicurezza individuati dallo stesso D.P.R. 218. Di fatto il D.P.R. riconosce che negli edifici esistenti vi possono essere delle difficoltà ad adeguare gli impianti, secondo la norma di installazione (UNI-CIG 7129) concepita prevalentemente per i nuovi impianti, quindi concede alcune deroghe senza però transigere sugli aspetti fondamentali della sicurezza. Invece gli impianti a gas realizzati dopo il 13 marzo 1990, devono necessariamente essere conformi a tutti i requisiti previsti dalla norma UNI-CIG 7129 e disporre della dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore che ha realizzato l’impianto stesso.+
  
-In particolare il D.P.R. 218/98 stabilisce all’art2 Requisiti di sicurezza 1L’adeguamento, secondo il criterio di compatibilità con le caratteristiche e le strutture degli edifici esistenti, dovrà assicurare, indipendentemente dall’evoluzione dello stato dell’arte e della buona tecnica successive al 1990seguenti requisiti essenziali affinché gli obiettivi della legge 6 dicembre 1971, n. 1083, sulla sicurezza di impiego del gas combustibile, risultino garantiti in conformità della normativa UNI-CIG+Di fatto il D.P.R. riconosce che negli edifici esistenti vi possono essere delle difficoltà ad adeguare gli impianti secondo la  UNI CIG 7129 concepita prevalentemente per i nuovi impiantiVengono quindi concesse alcune deroghe senza però transigere sugli aspetti fondamentali della sicurezza. Gli impianti a gas realizzati dopo il 13 marzo 1990 devono necessariamente essere conformi a tutti i requisiti previsti dalla UNI CIG 7129 disporre della dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore che ha realizzato l’impianto stesso.
-  - l’idoneità della ventilazione, adeguata alla potenza termica degli apparecchi installati, in relazione alla tipologia degli apparecchi stessi; +
-  - l’idoneità della aerazione, negli ambienti dove sono installati gli apparecchi per i quali necessitano tali sistemi; +
-  - l’efficienza dei sistemi di smaltimento delle aperture di scarico dei prodotti della combustione, adeguati alla potenza degli apparecchi installati; +
-  - la tenuta degli impianti interni di distribuzione del gas combustibile; +
-  - la funzionalità e l’esistenza dei dispositivi di controllo fiamma, ove previsti.+
  
-Relativamente alle modalità di applicazione del D.P.R., lUNI ha recentemente emanato la norma UNI-CIG 10738 nella quale vengono riportati in dettaglio i requisiti essenziali e le procedure di controllo ed adeguamento degli stessi. +In particolare il D.P.R. 218/98 stabilisce allart. 2 Requisiti di sicurezza 
-Con riferimento ai punti sopra elencati, la norma UNI-CIG 10738 può essere così riassunta:+
  
-===== Ventilazione =====+//L’adeguamento, secondo il criterio di compatibilità con le caratteristiche e le strutture degli edifici esistenti, dovrà assicurare, indipendentemente dall’evoluzione dello stato dell’arte e della buona tecnica successive al 1990, i seguenti requisiti essenziali affinché gli obiettivi della legge 6 dicembre 1971, n. 1083, sulla sicurezza di impiego del gas combustibile, risultino garantiti in conformità della normativa UNI-CIG:// 
 +  - // l’idoneità della ventilazione, adeguata alla potenza termica degli apparecchi installati, in relazione alla tipologia degli apparecchi stessi;// 
 +  - //l’idoneità della aerazione, negli ambienti dove sono installati gli apparecchi per i quali necessitano tali sistemi;// 
 +  - //l’efficienza dei sistemi di smaltimento e delle aperture di scarico dei prodotti della combustione, adeguati alla potenza degli apparecchi installati;// 
 +  - //la tenuta degli impianti interni di distribuzione del gas combustibile;// 
 +  - //la funzionalità e l’esistenza dei dispositivi di controllo fiamma, ove previsti.//
  
-Per ventilazione si intendono le predisposizioni che consentono l’afflusso dell’aria necessaria alla combustione, cioè le aperture o fori verso l’esterno. Tutti gli apparecchi a gas che prelevano l’aria dall’ambiente in cui sono installati, necessitano della aperture di ventilazioneLe norme tecniche classificano questi apparecchi come: Tipo ATipo B apparecchi di cotturaGli apparecchi di Tipo A sono le piccole stufe di potenza fino a 4,2 kW, piccoli scaldabagni istantanei di potenza fino a 11 kW e gli scaldabagni ad accumulo di potenza fino a 4,65 kW con capacità non maggiore di 50 litri.+Relativamente alle modalità di applicazione del D.P.R., la UNI ha recentemente emanato la norma UNI CIG 10738 nella quale vengono riportati in dettaglio i requisiti essenziali le procedure di controllo ed adeguamento degli stessiCon riferimento ai punti sopra elencati si riportano di seguito contenuti principali della UNI CIG 10738.
  
-Questi apparecchi sono previsti per scaricare i fumi nell’ambiente in cui sono installati+===== Ventilazione ===== 
-Gli apparecchi di Tipo B comprendono caldaie, scaldabagni istantanei e ad accumulo, stufe, generatori di aria calda e radiatori gas. + 
-Questi apparecchi sono previsti per scaricare i fumi in camini, canne fumarie collettive o direttamente all’esterno. +Per ventilazione si intendono le predisposizioni che consentono l’afflusso dell’aria necessaria alla combustione, cioè le aperture o fori verso l’esterno. Tutti gli apparecchi a gas che prelevano l’aria dall’ambiente in cui sono installati, necessitano della aperture di ventilazione. Le norme tecniche classificano questi apparecchi come:  
-Gli apparecchi di cottura sono i forni a gas e fornelli (piani di cottura).+  * Tipo A - Questi apparecchi scaricano i fumi nell’ambiente in cui sono installati (piccole stufe di potenza fino a 4,2 kW, i piccoli scaldabagni istantanei di potenza fino a 11 kW gli scaldabagni ad accumulo di potenza fino 4,65 kW con capacità non maggiore di 50 litri) 
 +  * Tipo B - Questi apparecchi scaricano i fumi in camini, canne fumarie collettive o direttamente all’esterno (caldaie, scaldabagni istantanei e ad accumulo, stufe, generatori di aria calda e radiatori a gas) 
 +  apparecchi di cottura - Si tratta di forni a gas e fornelli (piani di cottura).
  
 La norma UNI 10738 prevede la possibilità di realizzare le aperture di ventilazione nelle pareti perimetrali esterne, nelle finestre, porte verso l’esterno, cassonetti di serrande avvolgibili o simili, purché la superficie netta dell’apertura sia misurabile e che sia garantito il passaggio dell’aria. La norma UNI 10738 prevede la possibilità di realizzare le aperture di ventilazione nelle pareti perimetrali esterne, nelle finestre, porte verso l’esterno, cassonetti di serrande avvolgibili o simili, purché la superficie netta dell’apertura sia misurabile e che sia garantito il passaggio dell’aria.
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 La sezione netta delle aperture deve essere calcolata in relazione alla potenza complessiva degli apparecchi installati nel locale, secondo la seguente relazione: La sezione netta delle aperture deve essere calcolata in relazione alla potenza complessiva degli apparecchi installati nel locale, secondo la seguente relazione:
 5,16 cm2 per ogni kW (nel caso l’apertura sia ubicata nella parte bassa del locale), con un minimo di 100 cm2; 5,16 cm2 per ogni kW (nel caso l’apertura sia ubicata nella parte bassa del locale), con un minimo di 100 cm2;
 oppure, 7,74 cm2 per ogni kW (nel caso l’apertura sia ubicata in alto), con un minimo di 150 cm2. oppure, 7,74 cm2 per ogni kW (nel caso l’apertura sia ubicata in alto), con un minimo di 150 cm2.
-A titolo esemplificativo e per potenze complessive degli apparecchi fino a 35 kW, è possibile utilizzare la seguente tabella indicativa con la sezione delle aperture in funzione dell’ubicazione. + 
-Per potenze complessive maggiori si utilizzato le relazioni sopra citate.+A titolo esemplificativo e per potenze complessive degli apparecchi fino a 35 kW, è possibile utilizzare la seguente tabella indicativa con la sezione delle aperture in funzione dell’ubicazione. Per potenze complessive maggiori si utilizzato le relazioni sopra citate.
  
 Potenza complessiva degli apparecchi : Potenza complessiva degli apparecchi :
  
-fino a 19,38 kW : Ubicazione delle aperture in basso 100 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 150 cm2 +  * fino a 19,38 kW : Ubicazione delle aperture in basso 100 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 150 cm2 
-da 19,39 a 29 kW : Ubicazione delle aperture in basso 150 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 225 cm2 +  da 19,39 a 29 kW : Ubicazione delle aperture in basso 150 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 225 cm2 
-da 29,1 a 35 kW : Ubicazione delle aperture in basso 180 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 270 cm2+  da 29,1 a 35 kW : Ubicazione delle aperture in basso 180 cm2 - Ubicazione delle aperture in alto 270 cm2
  
 La ventilazione non è richiesta invece per gli apparecchi comunemente chiamati STAGNI o TURBO, i quali dispongono del circuito di combustione isolato rispetto all’ambiente di installazione, questi prelevano l’aria comburente e scaricano i fumi direttamente all’esterno per mezzo di due condotti concentrici o separati tra loro. Le norme tecniche classificano questi apparecchi come Tipo C, fanno parte di questa categoria caldaie, scaldabagni, stufe, generatori di aria calda e radiatori a gas. La ventilazione non è richiesta invece per gli apparecchi comunemente chiamati STAGNI o TURBO, i quali dispongono del circuito di combustione isolato rispetto all’ambiente di installazione, questi prelevano l’aria comburente e scaricano i fumi direttamente all’esterno per mezzo di due condotti concentrici o separati tra loro. Le norme tecniche classificano questi apparecchi come Tipo C, fanno parte di questa categoria caldaie, scaldabagni, stufe, generatori di aria calda e radiatori a gas.
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 La norma UNI 10738 prevede anche, se nel locale in cui è stato installato l’apparecchio di cottura non vi sono installati apparecchi di tipo A e B, che è possibile evitare la realizzazione delle aperture di ventilazione. Però questa possibilità è consentita solo se esistono le seguenti prerogative: La norma UNI 10738 prevede anche, se nel locale in cui è stato installato l’apparecchio di cottura non vi sono installati apparecchi di tipo A e B, che è possibile evitare la realizzazione delle aperture di ventilazione. Però questa possibilità è consentita solo se esistono le seguenti prerogative:
-l’apparecchio abbia una potenza inferiore a 11,6 kW (in genere i comuni apparecchi di cottura non superano tale potenza); +  * l’apparecchio abbia una potenza inferiore a 11,6 kW (in genere i comuni apparecchi di cottura non superano tale potenza); 
-il locale di installazione abbia un volume maggiore di 20 metri cubi; +  il locale di installazione abbia un volume maggiore di 20 metri cubi; 
-il piano di cottura disponga del sistema di controllo fiamma (termocoppia); +  il piano di cottura disponga del sistema di controllo fiamma (termocoppia); 
-il locale disponga del sistema di scarico dei fumi, cappa1 o elettro ventilatore (aspiratore) o un foro da 100 centimetri quadrati ubicato nella parte alta del locale (vedi capitolo b dell’aerazione); +  il locale disponga del sistema di scarico dei fumi, cappa1 o elettro ventilatore (aspiratore) o un foro da 100 centimetri quadrati ubicato nella parte alta del locale (vedi capitolo b dell’aerazione); 
-il locale disponga di finestre o portefinestre.+  il locale disponga di finestre o portefinestre.
  
 ===== Aerazione ===== ===== Aerazione =====
  
 Per aerazione si intende il ricambio dell’aria necessaria sia per lo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare l’accumulo di gas non combusto. Per aerazione si intende il ricambio dell’aria necessaria sia per lo smaltimento dei prodotti della combustione, sia per evitare l’accumulo di gas non combusto.
 +
 I locali che necessitano dell’aerazione sono quelli in cui sono installati gli apparecchi di Tipo A, oppure gli apparecchi di cottura se non è presente la cappa per lo scarico dei vapori. I locali che necessitano dell’aerazione sono quelli in cui sono installati gli apparecchi di Tipo A, oppure gli apparecchi di cottura se non è presente la cappa per lo scarico dei vapori.
 +
 Per evacuare i fumi degli apparecchi di Tipo A, è necessario realizzare una apertura di aerazione verso l’esterno di almeno 100 cm2, ubicata nella parete alta del locale (oltre all’apertura di ventilazione descritta al precedente punto a). Per evacuare i fumi degli apparecchi di Tipo A, è necessario realizzare una apertura di aerazione verso l’esterno di almeno 100 cm2, ubicata nella parete alta del locale (oltre all’apertura di ventilazione descritta al precedente punto a).
 +
 L’aerazione dei locali in cui sono installati gli apparecchi di cottura privi di cappa, si può realizzare per mezzo di una apertura con le stesse caratteristiche previste per gli apparecchi di Tipo A, oppure installando un elettro ventilatore (estrattore) sulla finestra o sulla parete esterna; in questo ultimo caso la norma prevede alcuni accorgimenti in quanto il locale potrebbe essere messo in depressione. L’aerazione dei locali in cui sono installati gli apparecchi di cottura privi di cappa, si può realizzare per mezzo di una apertura con le stesse caratteristiche previste per gli apparecchi di Tipo A, oppure installando un elettro ventilatore (estrattore) sulla finestra o sulla parete esterna; in questo ultimo caso la norma prevede alcuni accorgimenti in quanto il locale potrebbe essere messo in depressione.
  
 ===== Smaltimento dei prodotti di compbustione ===== ===== Smaltimento dei prodotti di compbustione =====
  
-Per efficienza dei sistemi di smaltimento dei prodotti della combustionesi intende il corretto funzionamento delle predisposizioni che consentono l’evacuazione all’esterno dei fumi degli apparecchi di Tipo B e di Tipo C (entrambi sia a tiraggio naturale, che a tiraggio forzato, cioè dotati di ventilatori nel circuito dei fumi).+Per efficienza dei sistemi di smaltimento dei prodotti della combustione si intende il corretto funzionamento delle predisposizioni che consentono l’evacuazione all’esterno dei fumi degli apparecchi di Tipo B e di Tipo C (entrambi sia a tiraggio naturale, che a tiraggio forzato, cioè dotati di ventilatori nel circuito dei fumi).
  
 Va premesso che nei sistemi di scarico degli apparecchi di cottura, è vietato convogliare i fumi di qualsiasi altro apparecchio. Va premesso che nei sistemi di scarico degli apparecchi di cottura, è vietato convogliare i fumi di qualsiasi altro apparecchio.
Linea 60: Linea 65:
  
 Per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale (i più comuni nelle nostre abitazioni) la norma, relativamente all’efficienza dei sistemi di scarico dei fumi, prevede una serie di prescrizioni piuttosto articolate; di seguito viene riportata una sintesi che non comprende tutte le disposizioni della norma, ma evidenzia soltanto alcuni aspetti. In particolare: i canali da fumo non devono essere deteriorati o corrosi, devono essere ben fissati e con andamento ascensionale nel senso del percorso dei fumi, non devono avere serrande o dispositivi che possono ostruire il passaggio dei fumi, devono avere per tutta la lunghezza una sezione non minore di quella dell’attacco dell’apparecchio, ecc. Per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale (i più comuni nelle nostre abitazioni) la norma, relativamente all’efficienza dei sistemi di scarico dei fumi, prevede una serie di prescrizioni piuttosto articolate; di seguito viene riportata una sintesi che non comprende tutte le disposizioni della norma, ma evidenzia soltanto alcuni aspetti. In particolare: i canali da fumo non devono essere deteriorati o corrosi, devono essere ben fissati e con andamento ascensionale nel senso del percorso dei fumi, non devono avere serrande o dispositivi che possono ostruire il passaggio dei fumi, devono avere per tutta la lunghezza una sezione non minore di quella dell’attacco dell’apparecchio, ecc.
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 Nel caso di scarico diretto all’esterno (scarico a parete) anche per questi apparecchi, come accennato per quelli di Tipo C e B a tiraggio forzato, i terminali di scarico esterni devono rispettare le distanze previste dalla norma. Nel caso di scarico diretto all’esterno (scarico a parete) anche per questi apparecchi, come accennato per quelli di Tipo C e B a tiraggio forzato, i terminali di scarico esterni devono rispettare le distanze previste dalla norma.
 Inoltre per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale, la norma prevede alcune prove per verificare la funzionalità dei sistemi di scarico dei fumi, anche in questo caso viene di seguito riportata una sintesi non esaustiva della metodologia prevista dalla norma, alla quale bisogna comunque attenersi in ogni sua parte. Inoltre per gli apparecchi di Tipo B a tiraggio naturale, la norma prevede alcune prove per verificare la funzionalità dei sistemi di scarico dei fumi, anche in questo caso viene di seguito riportata una sintesi non esaustiva della metodologia prevista dalla norma, alla quale bisogna comunque attenersi in ogni sua parte.
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 La verifica della corretta funzionalità prevede il controllo del tiraggio e della mancanza del riflusso in ambiente dei fumi; per fare questa prova è necessario chiudere porte e finestre, azionare eventuali elettro ventilatori o cappe aspiranti, accendere l’apparecchio oggetto della prova e gli eventuali altri apparecchi a gas (esclusi quelli di Tipo C). Trascorsi 10 minuti con tutte le apparecchiature accese, si verifica con appositi strumenti che in prossimità dell’interruttore di tiraggio non vi sia riflusso dei fumi. La prova completa prevede anche la verifica della depressione (tiraggio) all’interno del canale da fumo per mezzo di un deprimometro. La verifica della corretta funzionalità prevede il controllo del tiraggio e della mancanza del riflusso in ambiente dei fumi; per fare questa prova è necessario chiudere porte e finestre, azionare eventuali elettro ventilatori o cappe aspiranti, accendere l’apparecchio oggetto della prova e gli eventuali altri apparecchi a gas (esclusi quelli di Tipo C). Trascorsi 10 minuti con tutte le apparecchiature accese, si verifica con appositi strumenti che in prossimità dell’interruttore di tiraggio non vi sia riflusso dei fumi. La prova completa prevede anche la verifica della depressione (tiraggio) all’interno del canale da fumo per mezzo di un deprimometro.
  

impianti/gas_esistente.1440003555.txt.gz · Ultima modifica: 2021/06/13 13:07 (modifica esterna)

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